Muoversi 4 2021
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UN’ORCA CHE SI NUTRE DI CO2

UN’ORCA CHE SI NUTRE DI CO2

La cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica è un’opzione tecnologica già disponibile che però incontra resistenze, soprattutto in Italia. Eppure potrebbe avere un ruolo centrale nel processo di decarbonizzazione. In Islanda almeno la pensano così.

Lo scorso settembre è stato inaugurato in Islanda il più grande impianto mondiale per la sottrazione dall’atmosfera dell’anidride carbonica, chiamato Orca (suono che in islandese significa energia) e realizzato dall’azienda svizzera Climeworks e dalla islandese Carbfix.

Orca permetterà di assorbire 4.000 tonnellate di CO2 ogni anno, dando un contributo al contrasto del cambiamento climatico e fungendo da test per altre tecnologie simili.

L’impianto è alimentato con l’energia prodotta dalla centrale geotermica del posto e consiste in 4 grandi aspiratori che catturano l’anidride carbonica dall’aria e la stoccano in otto container, rendendola così fruibile per usi diversi (dall’aggiunta all’idrogeno per la creazione di carburanti all’uso per rendere gassate acqua e bibite).

Ogni aspiratore funziona attraverso ventole grandi circa un metro che aspirano l’aria e la fanno passare per speciali filtri assorbenti i quali, grazie alla presenza di microscopici granuli, trattengono la CO2. I filtri vengono poi riscaldati in modo da rilasciare nuovamente il gas che viene solidificato chimicamente e conservato nel sottosuolo in totale sicurezza.

L’obiettivo di progetti come Orca è di contribuire in modo sostanziale alla neutralità carbonica e invertire la dinamica del riscaldamento globale. Chiaramente l’impatto di un singolo impianto non può che essere limitato, ma la direzione intrapresa è molto promettente, come sottolineato anche dalla prima ministra islandese Katrin Jakobsdottir, che partecipando all’inaugurazione di Orca ha dichiarato “sembra quasi una storia di fantascienza” per quanto rappresenta un passo potenzialmente importante per raggiungere le emissioni zero.

La rimozione dell’anidride carbonica dall’atmosfera è una delle sfide decisive – insieme alla riduzione delle emissioni – per raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica, ed è importante che siano sperimentate e attivate quante più tecnologie possibile (già in molti stabilimenti industriali esistono sistemi di cattura della CO2 prodotta in loco, che risultano però ancora molto onerosi).

Poter catturare anidride carbonica in quantità sostanziose direttamente dall’aria – continuando a sviluppare tecnologie che permettano maggiore efficienza e una radicale riduzione dei costi – sarebbe un cambiamento rivoluzionario, che potrebbe aiutare l’affermazione di politiche fortemente innovative di contrasto al climate change, che non prevedano obbligatoriamente lo stravolgimento di abitudini consolidate e lo smantellamento di filiere industriali e produttive, peraltro sempre più sostenibili.

D’altra parte anche uno dei fondatori dell’azienda che ha realizzato Orca vede l’impianto come punto di partenza di “un mercato che non esiste ancora ma che deve essere costruito urgentemente”.